Milanofil

homepage

  info@fsfi.it  Email
Esposizione Filatelica Nazionale

Partecipazioni

Sezione: Competizione Nazionale
     Classe: Storia Postale



  Classe Storia Postale classica


Leonardo Buffo
Storia postale di Umberto I° 1878-1900

Il materiale che espongo rappresenta una panoramica del servizio postale durante il Regno di Umberto I° (1878-1900) tenendo presente che, al momento dell'ascesa al trono del nuovo Re, i servizi offerti dall'amministrazione postale erano ancora molto ridotti e nel corso degli anni successivi la gamma delle prestazioni aumentò in maniera significativa adeguando il servizio a quello dei paesi postalmente più evoluti. Questa evoluzione è messa in risalto utilizzando documenti relativi agli utilizzi più comuni (ordinarie, raccomandate, espressi sia per l'interno che per l'estero) integrati con affrancature e servizi particolari. Di questi spesso vengono presentate pagine singole a puro titolo esemplificativo.

14 gennaio 1885 - Lettera quattro porti per l'interno (80c.) spedita per raccomandata (30 c.) da Chieti per Teramo affrancata complessivamente per lire 1,10. L'unica lettera pentacolore conosciuta della prima emissione.


Lorenzo Carra
1866 - 1879 Tassate, tassazioni, segnatasse da e per il Veneto, prima austriaco, poi italiano, con bolli austriaci e francobolli italiani

Dopo l'esaltante "1866. La liberazione del Veneto." e la spettacolare "1866-1879. Le tariffe dei vari oggetti postali nel Veneto italiano", questa collezione è senz'altro la più difficile, perché oltre allo studio, non è né facile né semplice la ricerca della "materialità", in quanto i documenti postali tassati sono pochi!
Elaborando i dati ufficiali, in certi casi, le lettere tassate risultano essere meno dell'1 per mille del totale. Se poi, come in questa collezione, i documenti del Veneto vengono scelti solo quando è presente un bollo austriaco, le difficoltà aumentano ancora e, in diversi casi, quelli presentati sono gli unici noti.
Numerosi argomenti trattati sono inediti o completamente rivisitati, come l'utilizzo in questi luoghi dei primi segnatasse italiani di cui è esempio questa graziosa letterina del 1869.

Perarolo 11 giugno 1869.


Antonio Ferrario
I vapori del Mediterraneo (1859-1870)

Dalle Convenzioni stipulate dal Regno di Sardegna, prima degli avvenimenti della II° Guerra d'indipendenza, fino al completamento dell'unificazione nazionale con la presa di Roma nel 1870.
La collezione prende inizialmente in esame solo il Regno sardo e le Convenzioni stipulate per poter corrispondere con i paesi che disponevano di porti sul Mediterraneo, in gran parte raggiungibili per mezzo della mediazione francese.
Questa possibilità di corrispondere con zone così remote, venne man mano estesa agli Stati liberati o annessi di tutta la penisola, sostituendo gli accordi e le Convenzioni stipulate dai precedenti Governi degli antichi Stati.
In particolar modo viene confrontato il graduale sviluppo della marineria italiana in contrapposizione a quella francese; uno sforzo per contrastare l'egemonia delle Messaggerie Marittime francesi verso quelle destinazioni di maggior interesse economico e commerciale.

Lettera di 1° porto affrancata con 70 ¢ spedita da Genova il 25 giugno 1859 e giunta a Marsiglia il 26.
Viaggiata con il postale francese Capitole della linea indiretta d'Italia.
All'interno, leggendo, riecheggia ancora l'entusiasmo che, in quello storico giorno, aleggiava fra Italiani e Francesi per la vittoria ottenuta a Solferino (24/6), la battaglia che avrebbe determinato la fine della seconda guerra d'indipendenza: "...Grande battaglia e grande vittoria. Gli austriaci sono stati disfatti in tutta la linea del Mincio. Il combattimento durò 16 ore!..."


Ercolano Gandini
I timbri a secco dei sub appaltatori degli Stati della Chiesa

Lo stato della Chiesa, postalmente, era una felice posizione di cerniera tra il Sud, il Levante e il Nord Italia con l'Europa. Roma ospitava i terminali di molti servizi esteri.
Tra il 1525 e il 1809 in alcune località dello Stato "il segno certo della posta" che il pubblico riconosceva ed accettava rappresentava l'operazione di tassazione finale nell'ufficio d'arrivo.
In diversi uffici dell'Alto Lazio e dell'Umbria, in tempi e modi diversi, preferivano stampigliare le soprascritte con appositi punzoni a secco che rappresentavano la tassa (erano ripetuti più volte per i porti multipli) e spesso, per offrire una certezza maggiore sulla soprascritta appariva anche il segno "a penna" in chiaro i bajocchi da pagare 2, 3, 4 ecc.
I bollini di tassa a secco costituiscono un primato della storia postale pontificia e la collezione materializza la ricerca dei più grandi cultori di storia "Per servizio di Nostro Signore".
E' notorio che lo Stato della Chiesa aveva cartiere rinomate e le filigrane non confondibili.
La politica postale dei Papi del '500 fu estremamente avanzata e mirante alla centralizzazione dello stato della Chiesa Con Papa Sisto V nel 1538 le Poste, poste cavalli e portalettere divennero monopolio statale e a questo modello fecero riferimento anche altri stati.

Da Rieti - 28 settembre 1805 - a Rieti. Estremamente inusuale affidamento alla posta di lettera per città. Lettera con coperta; tariffa da 2 baiocchi.


Renato Giacomantonio
Posta da Tripoli di Barberia

All'inizio del 1869, il Consolato Italiano di Tripoli di Barberia attivò nei suoi locali un'Agenzia Postale. Tra tutti gli Uffici Postali all'Estero esso ebbe la vita più lunga, sino al 29 settembre 1911 quando l'Italia dichiarò guerra alla Turchia, per riaprire dopo pochi giorni come Ufficio di occupazione ed operare in seguito nella nuova entità: la Colonia di Libia con Tripoli capitale. A causa del ridotto numero di residenti europei le corrispondenze disponibili sono piuttosto scarse, ma la collezione si propone ugualmente di evidenziare i vari servizi svolti dall'Ufficio, le relative tariffe postali, le vie di mare e i gli annulli utilizzati.

Vengono mostrati i primi bolli usati. Si tratta dell'unica lettera nota con i bolli in azzurro e inoltre diretta all'estero, affrancata con striscia di tre del 20 Cent., il 18 dicembre 1869.


Pietro Giribone
Introduzione ed uso dei bolli di Déboursés nei dipartimenti napoleonici italiani

L'operazione di déboursé veniva applicata nei casi in cui la tassa delle lettere risultava non esigibile e la decontabilizzazione delle competenze economiche a carico delle Direzioni postali composite, responsabili di un bilancio ufficiale, era consentita unicamente nei casi previsti dal Regolamento postale napoleonico. In altri casi il déboursé assumeva il significato di scarico di responsabilità o di verifica del corretto smistamento postale in transito. La collezione illustra le forme applicative del déboursé in uso nei dipartimenti napoleonici italiani, suddivise secondo le unità territoriali di riferimento (27°, 28°, 29° e 30° Divisione militare), create da Napoleone con l'aggregazione alla Francia dei "Départemént Conquis" italiani. La partecipazione, dopo aver sviluppato la fase preliminare di introduzione, sviluppa principalmente lo studio e l'utilizzo dei bolli regolamentari di déboursé in dotazione ai Controllori postali, che affiancavano i Direttori nella gestione delle principali Direzioni postali napoleoniche italiane.

Marsiglia 16 gennaio 1814. Lettera dell'ultimo periodo napoleonico, con l'esercito di Murat in marcia ed i funzionari francesi in fuga. La lettera giunse a Livorno e passò al déboursé per il trasferimento del destinatario; venne inviata a Portoferraio, dove fu attuato il secondo déboursé con la rispedizione a Genova. Quindi fu impresso il terzo bollo di déboursé per l'inoltro a Tolone. La tassa di 9 déc. comprende la quota marittima per gli scali di Portoferraio e Genova.


Saverio Imperato
La posta dal Regno di Napoli allo Stato Pontificio

Il più vasto studio e praticamente completo studio delle Relazioni Postali tra il Regno di Napoli (poi Regno di Sardegna e quindi d'Italia) con lo Stato Pontificio. Lettere inoltrate per le Via di Mare a destinazione Civitavecchia e per Roma e i rimanenti territori. Lettere inoltrate per le Via di Terra: Fondi-Terracina, Rieti, Teramo e per la Ferrovia (bollo Napoli Isoletta). Tariffe a Destinazione e al Confine Napoletano con le relative tasse pontificie per le Distanze. Molte affrancature uniche e rarissime.

Bellissimi 50 Grana + 10 delle Province Napoletane (Napoli - Ufficio Postale del Porto 31 marzo 1861) per 6 Porti fino al Porto di Sbarco "CIVITAVECCHIA DALLA VIA DI MARE". Tassa di 40 Baiocchi per 5 Porti.


Saverio Imperato
La posta da Antichi Stati Italia ed Italia all'America Latina e viceversa

Il censimento de "Il Collezionista 1992" riporta che solo il 15% (praticamente tutti doppioni) sono in possesso di tutti gli altri collezionisti e studiosi. Lo studio che presento mostra le uniche 3 lettere trasportate dalla "Transatlantica", l'unico 3 Lire isolato, le uniche affrancature per il Venezuela, l'unico 60 Crazie, 4 lettere con affrancature diverse formate con lo Scudo, le uniche 2 lettere per la Bolivia e molte altre rarità.
Tra le lettere in arrivo l'unica lettera dal Brasile a Napoli, una lettera col segnatasse da 10 Lire, l'unico francobollo De La Rue usato come segnatasse, l'unica lettera con francobolli argentini, francesi e segnatasse italiani, etc...
Uno studio praticamente completo e irripetibile iniziato nel 1965.

Lettera da Firenze 1 aprile 1861 a Puerto Rico. Via di Francia e Inghilterra.
3 Lire isolato d'Italia per il Triplo Porto al Porto di Sbarco - Tassa di 1 Reales.


Gianfranco Jannuzzo
Annullamenti sardo italiani di Sicilia 1-5-1861 / 31-12-1863

Si presenta una selezione di centoventi fogli concernente l'uso degli annullamenti cosiddetti Sardo Italiani in Sicilia dal 1° maggio 1861 (data dell'adozione nell'isola dei francobolli della quarta emissione di Sardegna) al 31 dicembre 1863 (ultima data di validità per quei francobolli e quelli successivi delle emissioni Matraire). Nel primo mese d'uso i francobolli vennero annullati con i "vecchi" timbri borbonici di cui viene presentato qualche esemplare. Particolare risalto viene dato alle "Assicurate" sempre affascinanti per la varietà delle affrancature e della tariffe.

S. Lucia 12 Ott 1862 per Santa Rufina (Rieti) - 10c.sard. (striscia di quattro + coppia) bistro oliva (14D)
Lettera di 6 grammi e mezzo affrancata per 60 centesimi equivalenti al primo porto raccomandato sino al confine dello Stato Pontificio: 20c. porto semplice + 40c. diritto fisso di raccomandazione = 60c.
L'ufficio postale di S. Lucia essendo di istituzione italiana non possedeva il timbro ovale borbonico "Assicurata". Non essendovi alcuna convenzione postale tra i due stati, in arrivo la lettera venne tassata per 16 bajocchi. Unica lettera conosciuta.


Thomas Mathà
La posta-lettere in transito per lo Stato Pontificio 1815-1852

In questa collezione viene descritto il ruolo dell'amministrazione postale pontificia come intermediaria della posta estera principalmente tra l'Italia Settentrionale e Meridionale, nel periodo dal Congresso di Vienna (1815) fino all'introduzione dei francobolli nello Stato della Chiesa e quindi la successiva adesione di Roma alla Lega Postale Austro-Italiana (1852), che cambiò in modo significativo il transito pontificio. Oltre ai percorsi tradizionali dal Regno delle Due Sicilie per gli Stati Esteri e viceversa, vengono trattati anche i transiti dalle Isole Ionie e la Grecia per la via di Ancona ed infine anche le comunicazioni per Malta e l'Africa del Nord. L'intenzione è di inquadrare l'importanza dello Stato Pontificio nella gestione della posta internazionale da e per gli Antichi Stati Italiani, analizzando sulla base delle convenzioni postali stipulate, i percorsi, le tariffe, i bolli ed i diversi segni postali delle lettere.

Lettera raccomandata del 1841 da Graz indirizzata a Sua Altezza Ferdinando II°, Re di Napoli (il famoso "Re Bomba"), inviata dall'Impero Austriaco per il Regno di Napoli in transito per lo Stato Pontificio.


Marco Menotti
Le poste nella Valle del Mincio

La valle del Mincio (e con essa la città di Mantova) trovandosi al centro della pianura Padana nel punto in cui questa accoglie la strada del Brennero, ha avuto un ruolo fondamentale come centro di smistamento postale nell'Italia settentrionale.
In un primo tempo principalmente attiva sulla direttrice est-ovest (collegamenti fra Milano e Venezia), con l'istituzione del servizio di posta imperiale sulla via di Augusta Mantova ne divenne capolinea meridionale e quindi punto di riferimento fondamentale sulla direttrice nord-sud.

1848 - Lettera franca fino alla frontiera da Mantova a Modena. Fu accettata per errore in porto assegnato e quindi bollata con il corsivo nero in data 21 ottobre. Sfuggita ad ogni ulteriore controllo, partì (è questo l'unico caso conosciuto), ma non essendo conforme alla convenzione che la esigeva franca fino alla frontiera, fu respinta e riportata a Mantova il giorno successivo. Solo a questo punto scattò la lunga procedura che doveva concludersi con la riscossione della tassa di impostazione. Dopo di che, non essendo consentito l'uso contemporaneo di bolli con date diverse, si ricorse all'impronta "affrancata posteriormente". La lettera giunse a Modena solo il 18 novembre e il destinatario pagò 16 centesimi.


Andrea Mori
La corrispondenza tra il Regno d'Italia e l'Estero nel secolo XIX

La collezione illustra a grandi linee l'evoluzione dei rapporti postali con l'estero del Regno d'Italia dalla proclamazione, il 17 marzo 1861, fino a tutto il XIX secolo. Il motivo conduttore è quello dei vari cambiamenti tariffari ma non vengono ignorati anche altri aspetti storico-postali. Vengono anche mostrati esempi di corrispondenze dirette in Italia.
La collezione è divisa in due parti. La prima parte riguarda il periodo 1861-1875 in cui i rapporti postali tra le nazioni erano fissati da Convenzioni bilaterali spesso dissimili tra loro. La seconda parte analizza il periodo successivo caratterizzato, con l'instaurazione dell'Unione Generale delle Poste prima e dell'Unione Postale Universale poi, da una progressiva uniformizzazione su scala mondiale dei servizi e delle tariffe postali.

Lettera di due porti da Livorno per l'isola di Santa Maura (Isole Ionie) del 2 agosto 1862, inoltrata via Malta e Corfù.


Andrea Santostefano
Regno di Sicilia 1786-1858

Questa collezione si propone di documentare la storia postale del Regno di Sicilia dal primo ordinamento postale, avvenuto nel 1786, all'introduzione dei francobolli (1 gennaio 1859).
Il 20 Giugno 1786 Ferdinando I di Borbone riscattava l'antico ufficio di corriere maggiore, sopprimendone la privativa. Tutti i comuni della Sicilia venivano serviti da una serie di "corse", che partendo da Palermo, li raggiungevano.
In esecuzione del R.D. 25/2/1820 n° 1896 veniva effettuata la Riforma del Servizio Postale e il 1 Aprile 1820 venivano aperte 115 "Officine di Poste", ma per "la celerità ed esattezza del servizio postale" il 27 Giugno 1820 furono "chiuse" 41 officine.
Completano questa collezione i fogli dedicati alla Rivoluzione del 1821 con l"Aquilotto" e alla Rivoluzione del 1848-49 con le bellissime "Trinacrie".

Franchigia da Palermo a Petralia Soprana del 14 settembre 1820 con il bollo "Aquilotto" di Palermo, utilizzato durante la Rivoluzione del 1821. Una delle poche buste esistenti.


Giuseppe Riccardo Spampinato
Cammini postali di Sicilia dalla riforma del 1819 al 1858

Con la riforma voluta da Ferdinando I, che con decreto del 10 Novembre 1819 soppresse il secolare Officio ed istituì in Sicilia la "Direzione Generale delle Poste nei Domini al di là del faro" con Direttore Generale il Marchese Ruffo con sede a Palermo.
Questi istituì 115 "Officine di Posta", sei delle quali presero il nome di "Direzioni di posta" nelle città capoluogo di Valle, oltre Palermo. Nella realtà l'avvio della Riforma avvenne nel 1820. Poco più tardi molte Officine di Posta furono soppresse nel 1821 ed aggregate alle Officine più vicine al fine di economizzare sul servizio.
Nel 1839 il Corriere di Real Gabinetto Paolo Dalbono riorganizza il Servizio Postale degli uffici posti fuori dagli itinerari delle Corse Principali. Per migliorare il collegamento e diminuire i costi di gestione furono introdotte le "Corse d'Incontro", ridefiniti i Cammini Postali e furono soppresse le Corse di Catania , Siracusa e Mazzara.



Giuseppe Riccardo Spampinato
Storia postale di Sicilia dal Regno di Filippo III di Spagna al 1858

Dalla concessione del Regio Officio Corriere Maggiore "In perpetuo" a Vittoria I de Tassis (1626), all'istituzione della mappa delle otto Corse Principali, voluta da Carlo III (1735).
Salito al trono Ferdinando III (1759) questi nel 1786 riscatta la "Privativa Postale" ed introduce la prima gestione Statale del R.O.C.M. con sede a Palermo. Nel 1786 inizia la bollatura ad umido per lettere indirizzate all'estero e nel 1787 vengono introdotti i bolli delle Corse di Provenienza apposti a Palermo, nonché i bolli accessori e di franchigia. Nel 1819 vi è la Riforma Postale con l'istituzione della Direzione Generale delle Regie Poste. Nel 1820/21 la Rivoluzione separatistica Siciliana introduce nuovi bolli a Palermo. Nel 1839 Ferdinando II affida all'Ispettore Dalbono una ulteriore Riforma Postale. Vengono ridisegnate le Corse ed attivate le Corse d'Incontro.
Rivoluzione Federalistica siciliana 1848/49 con l'introduzione del bollo "Trinacria". "Vie di Mare" dal primo "Pacchetto Corriere a vela". "Il Leone" (1785), all'istituzione della "Delegazione dei Pacchetti a vapore"(1836), voluta da Ferdinando II.





  Classe Storia Postale diacronica


Daniele Cesaretti
Destinazioni estere su cartoline postali del Regno d'Italia post-UPU

I numerosi pezzi esposti, tra cui moltissime rarità, mettono in risalto la corrispondenza su cartoline postali verso destinazioni rare o località insolite in tutti i cinque continenti. Lo studio viene presentato in sei capitoli: i primi cinque rappresentano ognuno un continente e il sesto espone le cartoline postali rispedite da un continente all'altro per la variazione dell'indirizzo originario del destinatario. Per ogni cartolina viene descritta la tariffa in vigore, la via d'inoltro, così come risulta dalle indicazioni e dagli annulli, e un breve cenno storico sul Paese di destinazione.

5c. Bigola (Umberto I) da Roma il 20 dicembre 1891 per Singapore dove arriva il come risulta dall'annullo d'arrivo al verso. Affrancatura addizionale composta da due valori gemelli diversi, con 5c. verde scuro (44) e 5c. verde (59). Affrancatura molto rara impreziosita dalla inconsueta destinazione. Sulla cartolina viene indicata la via d'inoltro di Brindisi. Tariffa per estero c.15 fascia B (1.4.1879-31.8.1893).


Giovanni Cristino
Mondovì ed il suo servizio di posta 1614 - 1925

La storia religiosa, economica e sociale di Mondovì, (centro particolarmente importante della Provincia di Cuneo), da sempre hanno suscitato in me affezione, curiosità ed interesse.
Sede di Episcopato, di Cultura (ne sono testimoni i suoi diversi collegi), già sede di Provincia nel 1662, la cui vita sociale ed economica dei suoi abitanti, mi hanno ispirato ad occuparmi ed analizzare la storia di un servizio - un tempo particolarmente importante - come quello postale.
Partendo quindi dalla "Pre-filatelia" e fino agli anni venticinque dello scorso secolo, sono qui evidenziate tutte le impronte dei timbri usati dai diversi Uffici Postali che hanno, ed operano, in tutto il suo vasto territorio comunale.

Mondovì 15 Brumaio anno X Rep.: (6 dicembre 1801) Lettera Napoleonica del "Dipartimento della Stura". Spedita in franchigia dal "Sotto-Prefetto del Circondario di Mondovì" a firma Baruchi al Cittadino Sindaco di Garessio. Bollo lineare Mondovì della "Nazione Piemontese".


Renato Giacomantonio
Da Assab all'Eritrea

La fine del XIX secolo è segnata dall'inizio della colonizzazione europea del continente africano. Nel 1870 il porto di Assab, presso l'entrata meridionale del Mar Rosso, è comprato dalla Compagnia di Navigazione Rubattino. Questo evento porrà le basi per la fondazione di una colonia italiana in Eritrea. L'espansione della colonia verso l'interno porterà ad un conflitto con l'impero etiope ed alla battaglia di Adua del 1896, quando l'esercito etiope sconfiggerà la potenza coloniale e riuscirà a rimanere indipendente.
Tali momenti rappresentano l'inizio della nostra avventura coloniale e la raccolta delle corrispondenze originate dai loro uffici postali forma la prima parte della collezione.

Viene mostrato il primo annullo usato "Baia di Assab" su francobollo da 20 Cent. soprastampato "Estero", in uso presso i nostri Uffici Postali all'Estero. La busta transita da Brindisi il 17 febbraio 1882.


Sergio Leali
1702 - 1918 Due secoli di Posta Militare nel Mantovano

Il Mantovano nel corso dei secoli è stato teatro di assedi, battaglie e guerre che spesso si sono rivelate di fondamentale importanza per la storia della nostra nazione. Tali avvenimenti sono testimoniati da lettere e da documenti postali che costituiscono parte integrante della storia. Le prime testimonianze del servizio di posta militare nella provincia di Mantova risalgono ai primi anni del settecento quando si combatterono le guerre di successione ai troni di Spagna e di Polonia. Alla fine del settecento Mantova, dopo lunghi mesi di assedio, dovette arrendersi alla truppe francesi di Napoleone. La città e il territorio divennero sede di numerosi corpi militari che rimasero a presidiarli fino al 1814 quando ritornarono di nuovo sotto l'Austria. Le tre guerre del Risorgimento si svolsero per buona parte in territorio mantovano il cui suolo venne bagnato dal sangue di numerosi eroi accorsi per la redenzione della Patria. Durante la prima guerra mondiale, il Mantovano, pur non essendo strettamente in zona di guerra, fu interessato dallo stazionamento di numerosi corpi militari e di vari uffici postali militari.

Lettera spedita da Pozzolengo la sera del 24 giugno 1859 (giorno della battaglia di Solferino e San Martino) recante il bollo "POSTA MILITARE SARDA N. 3".


Giulio Perricone
L'uso dei francobolli da 1 centesimo nel Regno d'Italia

La collezione ha preso lo spunto dalla emissione del 1° marzo 2002 di un francobollo da 1 centesimo di euro, dopo oltre un secolo dall'ultimo francobollo di tal valore del Regno d'Italia.
Il francobollo per stampati emesso dagli Stati sardi il 1° gennaio del 1861 fu utilizzato, in attesa della prima emissione del francobollo italiano di 1 centesimo, sino alla fine del 1863. Alla emissione del 1° dicembre 1863 di Vittorio Emanuele II, seguirono il 1° luglio 1896 quella di Umberto I ed il primo valore della serie "floreale" di Vittorio Emanuele III (1° luglio 1901).
Tra i francobolli di servizio, e in particolare tra i segnatasse, vi fu una sola emissione di un valore da 1 centesimo, avvenuta il 1° gennaio 1870.
La collezione espone vari usi dei suddetti francobolli con prime date, multipli, blocchi e tariffe nelle quali il valore da 1 cent. svolge il suo ruolo per l'importo necessario al completamento della tassa.

Giornale del 20 maggio 1872 con il raro uso del francobollo da 1 centesimo applicato prima della stampa. E' l'unico esemplare tra quelli applicati prima della stampa che reca il bollo di annullamento postale, e in particolare il bollo di Genova del 20 maggio 1872.


Vincenzo Portulano
Storia postale del Lago di Garda

Le prime notizie di un servizio postale organizzato si hanno nel periodo della Repubblica Veneta con la formalizzazione della Compagnia dei Corrieri.
Con l'avvento delle macchine a vapore, dopo tentativi di navigazione a vela, incomincia la navigazione, dapprima con piroscafi militari austriaci e poi con piroscafi di Compagnie italiane.
La presente collezione si propone di illustrate mezzi, modalità di trasporto, transiti e consegna della corrispondenza sul più grande lago italiano.

Lettera del 30 gennaio 1867 inviata da Riva a Peschiera, affrancata con cent.5 + 20 (III tipo) con annullo lineare Piros.fo SERMIONE. Lettera rarissima, forse unica.




  Classe Storia Postale moderna


Giampaolo Guzzi
France 1944-1945: Les émissions provisoires

Mentre in Inghilterra si prepara lo sbarco in Normandia, il Governo provvisorio francese ad Algeri pensa alla ricostruzione della Francia metropolitana che comprende fra l'altro la riorganizzazione dei servizi postali. Vengono emessi dei francobolli che inizialmente trovano il loro uso nella Corsica già liberata e che con quelli portati in Francia dagli Alleati al momento dello sbarco e con altri prodotti a Londra ed a Parigi, formano le cinque emissioni provvisorie. La collezione si propone di presentare l'uso dei numerosi valori postali prodotti (francobolli ed interi) secondo le tariffe postali in corso nel periodo di validità di dette emissioni.

Lettera aerea da Ghisoni (Corsica) a Londra spedita il 18 giugno 1944 con affrancatura ed indirizzo insufficienti. Più volte censurata dai francesi e dagli inglesi viene rispedita al mittente. Si tratta di una delle prime lettere spedite all'estero dalla Corsica liberata.


Antonio Pugiotto
Occupazione alleata di Trieste e Venezia Giulia 1945-1947

La collezione si propone di illustrare la storia postale dell'occupazione alleata di Trieste e della Venezia Giulia 1945-1947 attraverso documenti postali suddivisi nei 4 periodi postali per l'interno e il 2° periodo estero. Dopo l'utilizzo dei francobolli dell'occupazione jugoslava, e un altro periodo di 2 mesi d'uso dei francobolli della disdetta RSI, finalmente gli Anglo-Americani il 22 settembre 1945 sovrastampano i primi francobolli delle serie Imperiale e Democratica con la sigla A.M.G./V.G. .

Il documento riprodotto illustra una lettera assicurata spedita da Gorizia il 18/6/1946 per Roma, affrancata con 29 francobolli da lire 10 e uno da lire 2, per un totale di 292 lire, tariffa corrispondente ad un'assicurata per lire 9000.


Giafranco Rossetti
I servizi postali privati tramite corrieri ciclisti 1944/45

La collezione è dedicata ai tre servizi postali "in corso particolare" a mezzo corrieri ciclisti negli ultimi mesi della R.S.I. e nei due primi mesi in Luogotenenza.
La collezione è costruita attraverso uno studio ed una ricerca dei documenti postali durata per più di venti anni stante la difficoltà di trovare le corrispondenze effettivamente e regolarmente viaggiate tramite i CORALIT e S.E.I.S. .
Evidenziamo la presenza di alcuni pezzi particolarmente rari, come due (delle 3 conosciute) lettere Coralit con la marca da £.14 in ovale (prima data d'uso nota, 20 aprile 1945); la busta prima data d'uso (28 aprile 1945) con la marca 2° tipo (unico uso in R.S.I.); l'unico documento noto, sia pure su frammento, non filatelico, con la marca da £.28; il 3° tipo dentellato "corriere ciclista"; in generale, tutta la corrispondenza trasportata dalla S.E.I.S., in quanto operativo per meno di due mesi, tra cui l'unica busta nota per la Venezia-Giulia sotto occupazione jugoslava.



Marco Sangalli
Umberto II - Il Re di Maggio

Il Regno del quarto Re d'Italia, l'ultimo ed il più corto, soli 36 giorni, è praticamente sconosciuto!
Ma in quei giorni, almeno per noi Italiani, sono cambiate molte cose. Umberto di Savoia, Luogotenente Generale del Regno, aveva promesso che alla fine della Guerra, gli Italiani avrebbero scelto il sistema di Governo della rinata Italia, se Monarchia o Repubblica ed un Re che mette in gioco il proprio trono, non è cosa da poco. A meno di un mese dal Referendum del 2 giugno, Vittorio Emanuele III adbica, lasciando ad Umberto, divenuto Umberto II, il compito di ridare fiducia agli italiani verso la Monarchia. La seconda Guerra Mondiale è finita da più di un anno, ma in Italia ci sono ancora i Campi di concentramento, le tessere annonarie per ritirare i beni di consumo, gli eserciti che occupano ancora Trieste e la Venezia Giulia, strade e ferrovie bombardate. In quei 36 giorni viene concesso il voto alle donne, la Sicilia diventa Regione a Statuto Autonomo (la prima in Italia) e, alla fine, l'Italia sceglie di diventare una Repubblica!

Lettera con il 4 lire Democratica, unico francobollo emesso nel periodo di Umberto II.


Emilio Zucchi
R.S.I. : I servizi postali non di corrispondenza (pacchi, servizi a denaro, telegrammi ed altro)

La collezione presenta, per la prima volta e in maniera completa, i servizi postali diversi da quello delle corrispondenze che furono operativi, sia pure con molte limitazioni, della R.S.I. (settembre 1943 - aprile 1945).
A differenza di quanto accade per gli oggetti di corrispondenza, per gli altri servizi svolti dalle P.T. della R.S.I. i documenti allo stato di "usato postale", conservati e giunti fino a noi, sono veramente pochi (in particolare per i servizi a denaro). La collezione, composta da 129 documenti, è pertanto il risultato di un'estesa ed esaustiva ricerca, prolungatasi per più anni: alcuni degli oggetti presentati sono finora noti in uno, due o pochissimi esemplari.

Pacco postale per la Germania di 5 kg., spedito da Asti 11.1.1945 per Sagon - Lager VIII-C: Bollettino di spedizione "Parmeggiani" soprastampato R.S.I. con sezione francobollo pacchi R.S.I. 30 cent. + francobollo pacchi Regno 1 lira. L'uso proprio sui bollettini di spedizione dei francobolli pacchi soprastampati dalla R.S.I. fu del tutto eccezionale: i documenti conosciuti sono pochissimi.




  Classe Storia Postale contemporanea


Francesco Cemolani
Usi postali della serie ordinaria Italia al lavoro

La collezione "Usi postali della serie ordinaria Italia al Lavoro" si prefigge di raccontare la storia postale dal 20 ottobre 1950 al 31 marzo 1958, periodo di validità della serie, mediante documenti: lettere, pieghi, cartoline e moduli; con tariffe ordinarie, ridotte e agevolate (in alcuni casi i motivi che le hanno determinate) con bolli postali accessori, indicazioni manoscritte ed etichette.

07.08.56 2° periodo Lettera 1° porto (Tariffa £ 25) da Bolzano a Laives (BZ) Lettera affrancata con francobollo frazionato.


 

Webmaster: Marco Occhipinti ultimo aggiornamento: 14/04/2009 ©2008-2009 FSFI